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Controindicazioni generali e locali all’implantologia

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implantologia dentale padova e venezia

In implantologia, esiste attualmente una sola condizione fondamentale per realizzare un intervento: la presenza di osso, il quale deve essere sufficientemente adeguato dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Laddove manchi osso a disposizione, le più moderne tecniche ricostruttive-rigenerative di cui l’implantologia si avvale, ne permettono la ricostruzione, al fine di poter posizionare (contestualmente o in un secondo tempo) gli impianti.

Esistono tuttavia delle controindicazioni generali e locali che possono impedire oppure ostacolare temporaneamente un intervento di implantologia.

Quando non fare un intervento di implantologia

Le controindicazioni generali, riguardano lo stato di salute complessivo del paziente.
Vi sono alcune situazioni gravi in cui è sconsigliabile che il paziente si sottoponga ad interventi chirurgici:

  • gravi cardiopatie
  • diabete scompensato con complicanze circolatorie
  • alcune malattie ematologiche

In questi casi, subire un intervento di implantologia potrebbe risultare estremamente rischioso per il paziente e la percentuale di successo del trattamento ridotta rispetto alla routine.

L’osteoporosi invece, contrariamente a quanto si possa pensare, non rappresenta in sé una controindicazione all’implantologia.

Tuttavia i pazienti affetti da osteoporosi, curati da tempo con farmaci a base di bifosfonati (somministrati anche in alcune terapie anti-neoplastiche), rappresentano per l’implantologia una categoria a rischio, in quanto potenzialmente esposti al pericolo di necrosi ossea.

La cura radiante a livello dei mascellari, se recente, può rappresentare una controindicazione.

Con controindicazioni locali si intendono stati infiammatori e infezioni che devono essere preventivamente risolti per non inficiare i risultati del trattamento implantologico.

  • piorrea: risulta una controindicazione all’implantologia solo se in fase attiva e non trattata.
  • fumo: aumenta i rischi di insuccesso implantologico in quanto incide sulla capacità di guarigione delle ferite post-operatorie e agisce negativamente a livello di circolazione periferica, ostacolando il processo di osteointegrazione.
  • insufficiente igiene orale: la carica batterica può causare infiammazione del tessuto gengivale e osseo, riassorbimento dello stesso e, conseguentemente, perdita dell’impianto.

L’età del paziente, non determina invece una controindicazione all’implantologia: eseguibile a partire dai 18-19 anni, ultimata la crescita scheletrica, può essere effettuata anche in pazienti molto anziani, qualora presentino buone condizioni di salute.

Nel corso di una visita implantologica vengono valutate le condizioni del paziente e viene sempre suggerita la soluzione migliore per tutelarne la salute.

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