I disordini temporomandibolari (Temporomandibular Disorders, TMD), talvolta indicati anche come disordini cranio mandibolari, sono un eterogeneo gruppo di patologie a carico dei muscoli masticatori e/o dell’articolazione temporomandibolare (ATM) e delle strutture a essi correlate.

Tali patologie sono uno specifico sottogruppo di disordini muscolo scheletrici nel contesto delle diverse condizioni oro facciale. Classicamente, viene ricondotta ai TMD (disordini temporo-mandibolari) una triade di sintomi e segni clinici caratteristici costituita da dolore ai muscoli e/o all’ATM, rumori articolari, limitazioni o anomalie di movimenti mandibolari. In realtà, l’evoluzione dei concetti diagnostico-terapeutici ha portato ad assegnare un differente peso alle tre componenti della triade, con una sempre minore rilevanza patologica dei rumori di click articolare e delle anomalie direzionali del movimento rispetto al sintomo dolore. In associazione di TMD sono talvolta riferiti anche sintomi clinici ancillari, quali algie a collo, faccia, orecchio, testa e disturbi auricolari (per esempio acufeni, deficit dell’udito, tinnito). I TMD sono la più comune causa di dolore oro facciale di origine non dentale, motivo per cui si rende spesso necessario un approfondimento diagnostico differenziato. La prevalenza di tali patologie è ancora oggetto di dibattito e c’è evidenza che segni e sintomi riconducibili a TMD siano frequenti anche a livello della popolazione generale.

 

Materiali di cui è fatto il bite

JIG: resina metilmetalcrilato

BITE: termostampata in coppoliestere e resina (composto tra resina liquida e polvere) chiamata probase cold

BITE IN COMPOMERO: termostampata in coppoliestere e compomero chiamata eclipse (composto tra oligomero di uretano)

Durante il trattamento gnatologico potrebbe essere necessario eseguire degli esercizi o dei trattamenti di fisioterapia associati a seconda delle esigenze personali.

 

Gnatologia casi particolari

Alcuni trattamenti gnatologici possono richiedere una finalizzazione ortodontica, conservativa o protesica.
Alcuni pazienti con disfunzione articolare cronica possono necessitare della contemporanea terapia chirurgica di artrocentesi, lavaggio o infiltrazione dell’articolazione o nei trigger points.
In alcuni casi complessi, si rende necessario operare in sequenza con l’utilizzo di due o più placche per la soluzione di patologie diverse.

 

Obiettivi del trattamento gnatologico

Obiettivi del trattamento gnatologico sono: diminuzione o scomparsa del dolore articolare, recupero dell’apertura della bocca, protezione dall’usura dentale nel paziente serratore/ bruxista, diminuzione del dolore muscolare.

I disordini temporo-mandibolari sono patologie muscolo scheletriche ad andamento spesso benigno ma alcune patologie possono essere recidivanti o cronicizzate.

Per un favorevole svolgimento e successo della terapia il paziente deve impegnarsi a:

  • presentarsi agli appuntamenti prestabiliti
  • mantenere i denti ben puliti
  • portare il bite secondo i modi ed i tempi indicati seguendo attentamente le istruzioni date
  • comunicare tempestivamente eventuali variazioni nell’assetto del bite

 

Effetti collaterali

Il trattamento gnatologico, come qualsiasi atto medico, presenta alcune problematiche che si possono verificare anche durante una terapia eseguita nel migliore dei modi.
L’ingombro per la presenza dell’apparecchiatura può provocare, specialmente nelle fasi iniziali della terapia, disagi nella vita di relazione con difficoltà nel parlare o dormire.
La pressione sulle guance e sulle labbra può determinare, nei primi giorni di applicazione dell’apparecchiatura, fastidio più o meno intenso che tende a scomparire dopo la fase di adattamento.
Una sensazione dolorosa di varia entità può presentarsi alla rimozione del bite.
Allergie note ai materiali utilizzati (resine, ecc.) devono essere comunicate prima dell’inizio del trattamento; quelle non note implicano un inevitabile cambiamento del piano di trattamento.
Il distacco o la rottura delle apparecchiature gnatologiche devono essere subito comunicate perché eventuali frammenti possono essere accidentalmente ingeriti, aspirati o ledere le gengive e le guance, ma viene modificata la postura occlusale e quindi l’efficacia terapeutica.
La comparsa di dolori o rumori all’articolazione temporo-mandibolare o episodi di blocco dovranno essere immediatamente comunicati al medico. Tali disturbi possono presentarsi durante il trattamento gnatologico come in qualsiasi altro momento della vita. Il ruolo del contatto fra i denti non è chiaro non esistendo, al momento, prove scientifiche che ne indichino l’importanza per l’insorgenza di questa patologia.
La persistenza di lievi rumori dell’articolazione non è segno di terapia inefficace in quanto l’obbiettivo terapeutico è la riduzione del dolore articolare e/o muscolare; il rumore è spesso segno di modificazioni strutturali articolari croniche che difficilmente si può eliminare. Esistono rumori articolari anche in situazioni fisiologiche (es.: lassità ligamentosa).

Il trattamento può richiedere un periodo più lungo del previsto. Una scarsa igiene orale, la rottura degli apparecchi e i mancati appuntamenti prolungano il trattamento e compromettono il risultato.
Si raccomanda di seguire scrupolosamente le istruzioni date per l’uso delle apparecchiature gnatologiche.

 

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