Perché si parla di Implantologia a Carico Immediato?

Perché è possibile inserire capsule fisse, provvisorie o definitive entro 36-48 ore dall’intervento in cui si posizionano gli impianti.

 

È necessario uno studio preliminare rispetto all’intervento?

Certamente. Ogni caso viene studiato per valutare la quantità e qualità ossea a disposizione, con un esame radiografico volumetrico del paziente per valutarne il tessuto osseo; quindi con una previsione sulla tipologia, posizione e numero di impianti da utilizzare si può definire anche il tipo di riabilitazione protesica.

 

Dopo il posizionamento degli impianti quale attesa prevede l’Implantologia tradizionale?

L’attesa oscilla fra i 2-3 mesi per gli impianti in mandibola e 5-6 mesi per impianti in mascella, tempo sufficiente per favorire la guarigione ossea intorno all’impianto e il posizionamento della protesi sugli impianti.

 

Cosa si intende per Implantologia a carico differito?

Quando il carico avviene dopo il periodo di guarigione: gli impianti vengono connessi agli abutments, perni sui quali verranno cementate o avvitate le corone di porcellana.

 

Quanto dura un impianto dentale?

La durata di un impianto ormai può attestarsi in media sui 10/15 anni in più del 95% dei casi.

 

Come far durare un impianto più a lungo nel tempo?

Prima di tutto da parte del paziente rivolgendosi a un centro altamente specializzato, come Centro Medico Vesalio; quindi osservando le buone regole di igiene domiciliare (lavare i denti almeno 2 volte al giorno, usare il filo interdentale ed eventuale scovolino, cambiare lo spazzolino ogni 3 mesi); infine sottoponendosi a sedute di pulizia dentale professionale con cadenza regolare (ogni 6 mesi).

 

Cosa si intende per Implantologia All on Four e All on Six?

È una tecnica implantologica che permette allo specialista di inserire da quattro a sei impianti in una sola volta, assiali e inclinati in modo da sfruttare al meglio le quantità e qualità ossea.

 

Qual è il vantaggio principale per il paziente?

Il vantaggio è quello di ottenere una completa arcata dentale in un solo intervento, consentendogli di ottenere rapidamente denti fissi simili ai naturali. Viene inoltre ridotto al minimo il disagio post operatorio.

 

Quando sono consigliati gli impianti All on Four e All on Six?

Quanto il paziente ha almeno una arcata priva di denti (paziente edentulo) o quando ha denti irrimediabilmente compromessi e la quantità ossea è insufficiente per un’implantologia tradizionale.

 

Cosa si intende per Implantologia transmucosa o flapless e quali vantaggi può avere per il paziente?

È una metodica che non richiede l’incisione della gengiva e perciò si pratica senza bisturi ne’ sutura, minimizzando lo scollamento dei lembi gengivali. L’inserimento degli impianti avviene grazie a guide (sorta di mascherine) ottenute da una analisi computerizzata che favoriscono il corretto posizionamento implantare. Il tessuto vascolare rimane intatto riducendo il fastidio post chirurgico per il paziente.

 

Cosa succede se lo specialista trova nel paziente una totale assenza di osso?

In questo caso sarà necessario ricostruirlo mediante l’inserimento di materiale sostitutivo che compensi la mancanza di osso mascellare. Questo materiale può essere biomateriale, ossia completamente biocompatibile, sicuro e idoneo per l’osso; oppure osso autologo, vale a dire prelevabile dall’interno del cavo orale dello stesso paziente, o un mix di entrambi.

 

Perché lo specialista può trovarsi di fronte a una quantità di osso insufficiente?

Può accadere in caso di Piorrea, granuloma, trauma e per il riassorbimento in seguito alla perdita dei denti

 

La ricostruzione o rigenerazione ossea deve sempre essere eseguita prima dell’inserimento dell’impianto?

Non necessariamente. Può anche essere eseguita contemporaneamente all’inserimento dell’impianto nel caso in cui la quantità di osso preesistente sia comunque sufficiente a dare stabilità all’impianto. Nel caso in cui la quantità di osso preesistente sia troppo ridotta andrà invece eseguito un primo intervento di ricostruzione e solo a distanza di 4-6 mesi si procederà al posizionamento dell’impianto.

 

La ricostruzione ossea è sicura?

Certamente, perchè le tecniche ormai standardizzate di rigenerazione ossea prevedono l’uso di osso autologo cioè prelevato allo stesso paziente, generalmente dalla mandibola o dalla mascella, o di biomateriale compatibile scientificamente dimostrato. I materiali sono quindi idonei senza alcun rischio di rigetto.

 

Quali complicanze possono manifestarsi in un intervento di Implantologia?

Alcune complicanze possono essere frattura dell’osso, mancata stabilità primaria dell’impianto, sanguinamento, infezione.

 

Quali sono le patologie che mettono a rischio la riuscita dell’intervento?

Il rischio di insuccesso è più elevato in pazienti fumatori perché il fumo può generare complicanze nella circolazione sanguigna periferica e quindi interferire nei processi di osteointegrazione, e la nicotina influire negativamente in modo diretto sull’osteointegrazione; in pazienti con diabete, sempre per complicanze circolatorie; in pazienti che assumono determinati farmaci come i biofosfonati per la cura dell’Osteoporosi.

 

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