Un nostro post a maggio, ha ricordato l’importanza del ruolo dei dentisti nella prevenzione dei tumori del cavo orale. Queste patologie interessano il 4-5% della popolazione colpita da tumore: sono diffuse in particolare tra gli uomini (anche se negli ultimi anni si può osservare un aumento di incidenza fra le donne) e colpiscono nella maggioranza dei casi gli adulti oltre i 40 anni.

Fumo e alcool costituiscono i principali fattori di rischio, ai quali si aggiungono la scarsa igiene orale e la tendenza a sottovalutare le conseguenze di stati irritativi e infiammatori del cavo orale.

Questi ultimi infatti, se trascurati, possono evolvere in tumore.

Gli stimoli irritativi prolungati sui tessuti molli, provocati da protesi vecchie e obsolete, otturazioni con margini irregolari o denti rotti non trattati, possono determinare lesioni neoplasiche delle mucose inizialmente benigne, ma potenzialmente in grado di evolvere in tumori maligni.

Fattori di rischio collaterali possono essere l’esposizione al sole (in grado di influire specificatamente sui tumori delle labbra), carenze alimentari e vitaminiche (in particolare di vitamina A), correnti elettrogalvaniche che sviluppano nel cavo orale in presenza di metalli di leghe diverse (otturazioni in amalgama/perni e monconi/ponti…).

Le malattie tumorali del cavo orale, di norma traggono origine dalle cellule che lo rivestono, cellule epiteliali squamose. Nella maggior parte dei casi si configurano inizialmente come carcinomi in situ, forme neoplasiche che, se evidenziate precocemente, sono assolutamente trattabili e asportabili radicalmente. Solo il 5% dei tumori del cavo orale origina da altri tessuti, quali ad esempio muscoli e ghiandole salivari.

Quali sono i segnali da non trascurare?

– piccole lesioni o ulcerazioni delle mucose

tumefazioni a livello di guance, lingua, gengive

difficoltà e dolenzia durante la masticazione e la deglutizione

– zone di intorpidimento del cavo orale

– presenza di alterazioni specifiche da tenere sotto controllo medico, come la leucoplachia (che si presenta come una macchia o stria biancastra) e l’eritroplachia (lesione rossastra)

In generale, é importante ricordare che qualsiasi lesione non guaribile entro 15-20 giorni deve essere sottoposta ad un controllo dello specialista.

L’abitudine ad una corretta igiene orale, l’autoesaminazione del cavo orale, l’accertamento medico in caso di eventuali lesioni e i controlli regolari per i soggetti maggiormente a rischio sono ottime regole di prevenzione dei tumori del cavo orale. L’odontoiatra, primo specialista di riferimento, rappresenta il medico in prima linea nella lotta contro i tumori del cavo orale: la regolarità dei controlli permette infatti una diagnosi precoce, elemento fondamentale del successo di ogni futura terapia.