Il ritardo nell’eruzione dei denti definitivi è una problematica che interessa molte famiglie e può generare preoccupazioni nei genitori. Comprendere quando questo fenomeno diventa motivo di attenzione specialistica e quali sono le soluzioni disponibili è fondamentale per garantire la salute orale dei bambini.
Cos’è il ritardo nell’eruzione dentale
Per comprendere quando si può parlare di ritardo, è importante conoscere i tempi standard dell’eruzione denti definitivi:
- Incisivi centrali inferiori: 6-7 anni
- Incisivi centrali superiori: 7-8 anni
- Incisivi laterali: 7-9 anni
- Canini: 9-12 anni
- Primi molari: 6-7 anni
- Secondi molari: 11-13 anni
Si considera dentizione tardiva quando l’eruzione avviene con un ritardo superiore ai 6 mesi rispetto ai tempi standard.
Sebbene la maggior parte delle problematiche riguardi l’eruzione dei denti permanenti, è importante notare che anche i denti dei neonati possono ritardare nella loro comparsa può essere un indicatore precoce di future difficoltà nell’eruzione dentale. I primi dentini da latte dovrebbero iniziare a spuntare intorno ai 6 mesi, e un ritardo significativo in questa fase può suggerire fattori che potrebbero influenzare anche l’eruzione successiva dei denti definitivi.
Quando i denti da latte non cadono
Un aspetto cruciale è rappresentato dai denti da latte che non cadono. Normalmente, i denti decidui dovrebbero cadere naturalmente per fare spazio ai definitivi. Quando questo non avviene, può crearsi una situazione di dente incluso E dente occluso.
Principali cause del ritardo nell’eruzione dei denti definitivi
Quando i denti definitivi tardano a spuntare, diversi fattori possono essere responsabili di questo ritardo. Tra le cause più frequenti si annoverano:
- 1) Fattori genetici ed ereditari
La predisposizione familiare rappresenta una delle principali dentizione tardiva cause. Se i genitori hanno avuto un’eruzione tardiva, è POSSIBILE che anche i figli presentino le stesse caratteristiche.
- 2) Problemi di spazio e affollamento
L’inclusione dentale si verifica quando non c’è spazio sufficiente nell’arcata per permettere la normale eruzione. Questo problema è comune per canini inclusi, secondi molari e denti del giudizio: potrebbe quindi essere necessario valutare un trattamento ortodontico con apparecchio per creare lo spazio necessario.
- 3) Presenza di denti soprannumerari
I denti soprannumerari inclusi possono bloccare fisicamente l’eruzione dei denti definitivi, richiedendo spesso un intervento chirurgico per la rimozione.
- 4) Traumi e infezioni
Traumi ai denti da latte o infezioni croniche possono danneggiare i germi dei denti definitivi sottostanti, per questo è importante gestire adeguatamente il dolore dentale fin dalla prima infanzia.
- 5) Condizioni sistemiche
Disturbi endocrini, carenze nutrizionali, sindromi genetiche e disturbi del metabolismo del calcio possono influenzare l’eruzione dentale. L’importanza del fluoro durante la gravidanza e l’infanzia non deve essere sottovalutata.
Come riconoscere il ritardo nell’eruzione
Una delle preoccupazioni più comuni riferite dai genitori riguarda i denti che non si EVIDENZIANOnonostante siano presenti nell’arcata, come evidenziato dalle radiografie. Questa condizione, tecnicamente definita come ritenzione dentale, può manifestarsi con sintomi sottili come leggero gonfiore gengivale o sensibilità localizzata, anche in assenza della comparsa visibile del dente.
I genitori dovrebbero prestare attenzione anche a diversi segnali che possono indicare un ritardo crescita dente definitivo:
- Persistenza dei denti da latte oltre l’età prevista
- Asimmetrie nell’eruzione tra i lati
- Gonfiore o arrossamento delle gengive senza eruzione
- Dolore localizzato durante la masticazione
Quando iniziare a preoccuparsi
È importante consultare uno specialista quando:
- I primi denti definitivi non sono spuntati a 7-8 anni
- C’è una differenza significativa tra i tempi di eruzione controlaterali
- Si osservano anomalie nella forma o posizione dei denti da latte
- Il bambino lamenta dolore persistente
Trattamenti per il ritardo nell’eruzione
La valutazione richiede un esame clinico accurato da parte di un odontoiatra pediatrico. Per una diagnosi completa del dente incluso o per identificare i denti che non COMPAIONO IN ARCATA, sono necessari esami radiografici come radiografia panoramica, radiografie endorali o TC Cone Beam nei casi complessi. Le tecnologie digitali in odontoiatria hanno inoltre rivoluzionato questo approccio diagnostico con pianificazione 3D e simulazioni virtuali.
La prevenzione inizia sempre con controlli odontoiatrici regolari fin dalla prima infanzia e un’igiene orale corretta.
Approccio conservativo
Nei casi di lieve ritardo senza complicazioni, l’approccio può essere di osservazione con controlli periodici ogni 3-6 mesi, mantenendo un’eccellente igiene orale.
Estrazione strategica dei denti da latte
Quando i denti da latte non cadono naturalmente e bloccano l’eruzione dei definitivi, può essere necessaria l’estrazione programmata per favorire l’eruzione spontanea del dente definitivo.
Trattamento ortodontico
L’inclusione dentale spesso richiede un approccio ortodontico che può includere creazione di spazio tramite apparecchi ortodontici, trazione ortodontica del dente incluso e allineamento finale.
Chirurgia orale
Per i denti inclusi che non possono erompere spontaneamente, può essere necessario rimuovere tessuto gengivale o osso, estrarre denti soprannumerari SE PRESENTI o posizionare attacchi ortodontici per la trazione.
Gestione dei denti inclusi: denti del giudizio e canini ritenuti
Quando i denti del giudizio non riescono a trovare sufficiente spazio per erompere correttamente, può rendersi necessario procedere con la loro rimozione chirurgica, tenendo conto di variabili come posizione, radici e rischio di infezioni.
Il canino incluso a 20.30 anni rappresenta una situazione complessa. Le opzioni includono trazione ortodontica (con tempi più lunghi), estrazione e sostituzione IMPLANTO-protesica, o mantenimento in osservazione se asintomatico.
Centro Medico Vesalio: la soluzione per il ritardo nell’eruzione
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