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Una buona masticazione favorisce l’afflusso di sangue al cervello e influisce positivamente su memoria, apprendimento e stato di veglia. Una cattiva masticazione invece può essere un fattore di rischio per lo sviluppo di deficit cognitivi, demenza e depressione.

Sono questi i risultati di recenti lavori scientifici che hanno fatto il punto sulle novità circa il rapporto tra masticazione e funzioni cerebrali, in particolare invecchiamento e demenza.

L’Accademia Italiana di Odontoiatria protesica (Aiop) ha commissionato a Doxa un’indagine per fotografare la situazione edentulia totale o parziale italiana, coinvolgendo 800 cittadini tra i 40 e i 75 anni di età.
I risultati sono che 7 persone su 10 mancano di uno o più denti naturale. Gli over 65 sono i soggetti più a rischio insieme ai poco scolarizzati e a chi non ha seguito una corretta prevenzione.

La situazione più critica è tra le persone più anziane, con un numero medio di denti inferiore ai 20.
Il 15% degli over 65 ne è addirittura privo.
Ma quali sono gli altri risultati dell’indagine?

  • Più aumentano gli anni e diminuisce il livello di istruzione, più i soggetti tendono a trascurare il problema.

  • Chi ha meno denti si sottopone anche con minore frequenza alle visite di controllo.

  • Un intervistato su sei non va dal dentista da oltre 1 anno e il 30% vi si reca solo in acuto.

  • Le donne under 54 più scolarizzate si recano dal dentista anche per risolvere problemi di natura estetica.

  • Per coloro che scelgono di rimpiazzare i denti mancanti le protesi più diffuse sono i ponti (42%), gli impianti (38%) gli scheletrati (13%) e dentiere (8%).

  • Il 99% dei pazienti si è rivolto a un professionista italiano piuttosto che rivolgersi alle cure low cost nell’Est Europa.

  • Il grado di soddisfazione degli intervistati è elevato sia per il lavoro del dentista (molto soddisfatti 64%) che per la protesi utilizzata.

Conclude Francesco Carboncini, Presidente Aiop “La riabilitazione protesica di pazienti parzialmente e totalmente edentuli rappresenta quindi un intervento indispensabile non solo per contribuire a un bel sorriso e a migliori condizioni di nutrizione, ma anche per rallentare i processi d’invecchiamento del sistema nervoso centrale negli anziani».

Fonte: dentaljournal.it