L’implantologia dentale è il settore odontoiatrico che negli ultimi anni ha goduto dei maggiori sviluppi scientifici e tecnici, estendendo la propria applicabilità ad un numero crescente di pazienti e assicurando ottimi standard qualitativi.

L’esecuzione di un intervento di implantologia presuppone un’attenta  valutazione individuale e locale dell’apparato orale  del paziente e la considerazione del suo stato di salute generale: soltanto un piano di trattamento accurato e personalizzato è in grado di assicurare il successo implantologico.

Attualmente, l’ausilio della metodica radiologica Dentascan, permette di valutare la quantità e la qualità del tessuto osseo a disposizione del paziente, evidenziando eventuali controindicazioni locali all’implantologia.

Se in implantologia il problema della quantità ossea è facilmente comprensibile (dove c’è osso è possibile posizionare un impianto), più difficile è comprendere l’importanza della qualità ossea come elemento determinante nella scelta di un programma di trattamento.

Esistono diverse tipologie di osso. Con una semplice immagine, si potrebbe paragonare la differenza che intercorre fra il legno massiccio e il truciolare, alla differenza che esiste fra un osso di elevata qualità ed un osso di qualità scadente.

A parità di denti mancanti, un paziente che presenti una buona qualità ossea otterrà un piano di trattamento implantologico diverso per numero, morfologia e lunghezza di impianti da inserire, rispetto ad un paziente dalla qualità ossea scadente.

L’implantologia moderna, permette attualmente di far fronte alla carenza di osso a disposizione con l’applicazione di tecniche ricostruttive e rigenerative, allo scopo di garantire l’osteointegrazione degli impianti.