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Il 60% dei pazienti non sa che i disturbi respiratori del sonno si curano anche dal dentista: è questo il risultato di una indagine condotta da Philips sui medici odontoiatri appartenenti alla Società Italiana Medicina del Sonno Odontoiatrica (Simso).

«Durante l’analisi anamnestica il medico odontoiatra propone al paziente un questionario dove sono contenute domande relative alla qualità del sonno, a conferma della correlazione tra salute dentale e disturbi del sonno. Il medico odontoiatra, inoltre, è in grado di identificare i soggetti maggiormente a rischio di apnee notturne attraverso un’analisi della masticazione: negli adulti la presenza di mandibola di dimensioni ridotte e retrusa e, nei bambini il palato stretto, possono comportare questo disturbo», dichiara Marzia Segù, presidente della Simso.

I disturbi respiratori del sonno, come russamento e apnee notturne, colpiscono maggiormente la popolazione maschile che spesso, anche per vergogna, sottovaluta il problema. Sono invece più sensibili all’argomento gli appartenenti al nucleo familiare: in primis le compagne che spesso sono costrette a passare notti in bianco perché disturbate dal compagno.

Ma quali sono i sintomi? Stanchezza, sonnolenza durante il giorno e risvegli notturni per nicturia, la necessità di urinare, nel corso della notte. L’indagine svela inoltre che i pazienti che si rivolgono ai dentisti per i disturbi del sonno lo fanno su consiglio del medico di medicina generale (il 30%), amici e familiari (il 30%) ma soprattutto per aver cercato informazioni in internet (40%).

«Diagnosticare e trattare correttamente un disturbo del sonno spesso significa non solo migliorare la qualità della vita del paziente e di chi sta accanto, ma anche prevenire malattie importanti, come l’ipertensione arteriosa frequentemente associata ai disturbi del sonno come pure le patologie cardiache», dichiara Luigi Ferini- Strambi, presidente della World Association of Sleep Medicine.