La chirurgia muco-gengivale si occupa di ricostruire il tessuto gengivale perduto con un duplice intento: salvaguardare la salute dentale e ripristinare l’estetica del sorriso.
Il tessuto gengivale può essere soggetto a danni e a recessioni a causa di eventi traumatici oppure, più spesso, a causa della progressione della malattia parodontale (piorrea). La parodontite cronica infatti, può provocare la graduale retrazione della gengiva e conseguentemente, la progressiva esposizione delle radici dentali.

Le radici scoperte aumentano la sensibilità dentinale, rendendo fastidiose, e in alcuni casi dolorose, sia le normali abitudini alimentari, come l’assunzione di cibi o bevande caldi o freddi e il consumo di alcune tipologie di cibo (cibi acidi come spremute di frutta, yogurt, bevande zuccherine…), sia le quotidiane manovre di igiene orale domiciliare.
Le radici esposte inoltre, aumentano la possibilità di carie radicolari, minando la salute e l’integrità dentale.
Le ripercussioni estetiche dell’esposizione radicolare infine, sono piuttosto evidenti: i denti sembrano “allungati”, il sorriso appare meno giovanile e armonico.

Quale strategia adottare per ripristinare la salute e la bellezza del sorriso?
Gli interventi di plastica muco-gengivale rappresentano un’ottima risoluzione funzionale ed estetica delle problematiche relative alla retrazione gengivale, a patto che si affrontino le cause alla base di questo fenomeno.
Se la cagione della recessione gengivale non è traumatica, occorre innanzitutto risolvere la malattia parodontale o quantomeno controllarne l’avanzamento.
La progressione della malattia parodontale infatti, aggredendo i tessuti di sostegno dei denti e minandone la conservazione stessa, vanificherebbe col tempo i risultati ottenuti attraverso la chirurgia muco-gengivale. L’efficacia e la durevolezza di tali risultati deve essere sempre supportata da una complessiva ed efficace terapia parodontale.

Come si realizzano gli interventi di ricostruzione gengivale?
Si tratta di interventi di micro-chirurgia, dall’invasività molto ridotta e dalle conseguenze praticamente indolori. Il tessuto gengivale perduto viene ricostruito mediante innesti di tessuto molle prelevato da altri distretti intra-orali (in genere per mezzo di tessuto prelevato dal palato, oppure, laddove possibile, da altre aree gengivali). Il prelievo autologo di tessuto, consente di evitare qualsiasi evenienza di rigetto.
Nelle zone in cui viene eseguito l’espianto, il tessuto è in grado di rigenerarsi naturalmente in poche settimane.
Il tessuto molle prelevato viene innestato nelle aree prescelte, dando luogo ad una graduale e spontanea neoformazione gengivale: questo processo permette la ricopertura graduale delle radici esposte, incrementando in modo naturale sia la salute che l’estetica del sorriso.